La consulenza psicologica è una specifico intervento dello psicologo ed è utile a definire la
problematica portata dalla persona e, con essa, le possibili risorse e/o strategie utile ad affrontarla.
La consulenza psicologica consiste, dunque, in uno spazio-tempo, che comprende un numero
limitato di incontri, in cui è possibile accogliere la problematica portata dal cliente, identificare
alcune connessioni fra il problema specifico e il più ampio contesto di vita della persona e
individuare, insieme alla persona, le risorse e le stretegie per poter raggiungere gli obiettivi
desiderati. Durante la consulenza psicologica vengono analizzati alcuni aspetti relativi
all’insorgenza del disagio e si riflette insieme alla persona sull’eventuale possibilità di coinvolgere
anche altri specialisti. Infine, si valuta se intraprendere un percorso di sostegno psicologico o psicoterapia.
E’ un supporto rivolto a chi vive momenti di disagio legati a specifiche situazioni di vita e
rappresenta un aiuto alla persona nell’affrontare tali situazioni critiche (lutti, separazioni, divorzi,
problemi lavorativi, gravi incidenti, senso di insoddisfazione personale). L’obiettivo principale di
questo tipo di percorso è quello di attivare le risorse della persona che si trova in un momento di
crisi e difficoltà, al fine di raggiungere uno stato di benessere della propria vita.
E’ un intervento volto a migliorare il rapporto di coppia tra due partner che hanno difficoltà di
comunicazione e/o una situazione conflittuale, ma desiderano ritrovare una serenità emotiva nel
rapporto.
Questo intervento può essere indicato anche per le coppie che sentono di voler rafforzare il
proprio rapporto, ma anche per coloro che hanno smesso di essere una coppia ma l’alta
conflittualità è ancora forte e influenza il rapporto con i figli. Il percorso è rivolto sia a coppie
eteresessuali che omosessuali.
Oggi esistono diverse forme di famiglia (con coppie di fatto eterosessuali o omossesuali, famiglie con
genitori single, con genitori biologici e non, famiglie ricostituite, ecc), ma ad accomunare qualisiasi
tipologia familiare è la necessità che i figli e i genitori un legame positivo che determini una crescita
armonica dei primi e una serenità nei secondi. Ma ciò non è così scontato perchè quello di educare è un
compito complesso, anche a causa della società vorticosa in cui viviamo.
Dunque, il percorso di sostegno alla genitorialità è indicato per sdulti che vivono con difficoltà il loro
ruolo genitoriale (cambiamenti legati alla crescita nelle varie fasi del ciclo di vita, problematiche
specifiche dei figli, difficoltà a gestire i loro comportamenti) ed ha l’obiettivo di migliorare gli stili
educativi e comunicativi tra adulti e bambini al fine di potenziarne la relazione.
Il sostegno familiare è una forma di terapia rivolta al sistema famiglia o a parti di esso. L’intervento si
focalizza sulle complesse dinamiche relazionali si creano all’interno della famiglia quando viene espresso
un disagio da parte dei uno dei suoi componenti o dall’intero nucleo. La famiglia in quanto contesto
primario per l’individuo, infatti, risuona insieme ai suoi membri affettivamente, emotivamente e nei
comportamenti. Il modello sistemico-relazionale permette di guardare al disagio espresso da un membro
attraverso il grandangolo familiare, rileggendo tale stato come una sofferenza condivisa, rintracciandone
le cause e valorizzando i punti di forza e le risorse della specifica famiglia.
Questo tipo di intervento è indicato nei casi in cui il disagio è espresso da un bambino o da un adolescente
o nei casi in cui sono presenti gravi sofferenze psichiche, psicosomatiche o comportamentali.
Il gruppo di sostegno è un contesto in cui delle persone con esperienze simili si incontrano e, attraverso la
conduzione della psicologa, si confrontano su problematiche e tematiche condivise, ricercando strategie e
soluzioni nuove alle proprie difficoltà. Il gruppo si caratterizza per la sua capacità di accogliere il vissuto
della persona che si potrà rispecchiare negli occhi degli altri partecipanti, facendo a sua volta da specchio.
Il gruppo, dunque, è una potente modalità di intervento che permette di non vivere le proprie difficoltà in
solitudine e vergogna. La condivisione nel gruppo è il primo elemento di cura. All’interno del gruppo ci si
ascolta, ci si confronta, ci si sostiene, si esplorano sentimenti, paure e bisogni, ricercando insime delle
stretegie efficaci per affrontare la comune difficoltà. La psicologa che conduce garantirà ad ogni
partecipante di poter usufruire dello spazio del gruppo, assicurando il suo benessere e il rispetto della
riservatezza.
Gruppi attivi:
– gruppi di sostegno genitoriale;
– gruppi di sostegno per adolescenti;
– gruppi per adulti che hanno vissuto un lutto;
– gruppi per adulti che hanno vissuto una relazione violenta e/o di dipendenza affettiva.
Nei casi di separazione conflittuale o di disagio familiare il Giudice del Tribunale Ordinario -Civile- o il
Giudice del Tribunale per i Minorenni si può avvalere della figura del Consulente Tecnico d’Ufficio
(CTU) che possa dare insicazioni utili relativamente all’affidamento dei figli minori e mettere ordine in
situazioni che si configurano come complesse.
In questo contesto assume un ruolo determinante anche il Consulente Tecnico di Parte (CTP). “L’articolo
201 del codice di procedura civile dispone infatti che, con lo stesso provvedimento di nomina del CTU, il
giudice assegni alle parti il termine per la nomina del proprio consulente di parte. La nomina del CTP è un
diritto delle parti e non un obbligo”.
L’intervento del CTP si declina su vari livelli:
– a garanzia del proprio assistito, ha una funzione di controllo tecnico per verificare la validità
della metodologia delle indagini peritali effettuate dal CTU;
– può presentare richieste e istanze durante le operazioni peritali;
– può fornire una lettura diversa delle dinamiche familiari, svolgendo una funzione collaborativa
con il CTU;
– può opporsi ad alcuni accertamenti richiesti dal CTU;
– può far verbalizzare ciò che ritiene utile alla tutela del proprio cliente.
Inoltre il CTP può effettuare una funzione di sostegno nel percorso della perizia, accogliendo e facendosi
interprete dei vissuti generati dal fallimento coniugale e delle preoccupazioni e aspettative sui figli.